Breaking news! Silviu Valentin Pitica è il nuovo Campione Torinese Assoluto. Succede nell’albo d’oro a Folco Castaldo il quale, in una battaglia protrattasi sin oltre la mezzanotte, ha tentato a lungo di smantellare le difese di Pitica, prima di proporre cavallerescamente la patta e complimentare l’avversario per la vittoria nella manifestazione.
I primi due in classifica nel CTA, in una sfida senza terzi incomodi, ma anche senza domani; i primi due del tabellone nel Trofeo Pistone per la battaglia decisiva, dopo un torneo che li aveva visti vincere alla scacchiera tutte le loro partite (nove in tutto – le altre tre le avevano saltate per ragioni assortite). Due tornei da assegnare in volata. Due partite da mostrare in mondovisione. Davvero un gran finale quello che si prospettava la sera del 17 dicembre 2018.
Le cose però sono andate un tantinello diversamente da come si poteva immaginare. Si cominciava col salto del faretto che, normalmente, illumina le partite on-line. Queste si sono quindi fatte giocare a lume di piantana. Nessun problema sui tavoli da gioco, ma una situazione quantomeno originale.
Dopo la luce se n’è andata la mondovisione (ok, la diretta Internet), perché è saltato pure il collegamento col world wide web nella sala di comando delle scacchiere elettroniche.
E infine, in una di esse (vedi a sinistra, piantana inclusa), quella il cui risultato avrebbe definito il vincitore del Trofeo Pistone, è venuto per più di mezz’ora a mancare anche un giocatore, Mario Giacometto. Questi, vincendo la partita, avrebbe anche vinto il torneo, ma concedere tratto, quaranta minuti sull’orologio, oltre a 263 punti di rating, è stato obiettivamente troppo: Mauro Barletta ha vinto partita e torneo, mentre Giacometto è scivolato sino al quarto posto, preceduto da Mauro Di Chiara (secondo) e Giuseppe Mantovan (terzo). Se poi consideriamo che Matteo Gatti ha vinto il premio per il miglior prima/seconda nazionale, e Stefano Maraviglia quello per il miglior terza nazionale/non classificato, si può ben parlare di un Trofeo Pistone all’insegna della lettera M, nel nome o nel cognome. Solo Giulio Agresta, l’unico rimasto tra gli Under-16 e quindi premiato come tale, è sfuggito a questo incantesimo.
Ma torniamo alla gemma dei tornei autunnali. Il Torinese Assoluto vedeva arrivare all’ultimo atto il capintesta Silviu Pitica, ancora a punteggio pieno (cinque su cinque), e il suo inseguitore, il maestro internazionale e campione uscente Folco Castaldo, che con cinque punti e mezzo in sei partite lo inseguiva dappresso. Lo scontro diretto, ultima partita del torneo, avrebbe deciso tutto. A Pitica bastava il pareggio, Castaldo doveva invece vincere.
Probabilmente è qui necessaria una piccola digressione matematico-scacchistica: com’è possibile che un giocatore con cinque punti fosse davanti ad uno con cinque e mezzo alla vigilia dell’ultima partita? È una regola non troppo conosciuta: se, in un torneo con girone all’italiana, un giocatore si ritira dopo aver disputato meno di metà dei suoi incontri, tutte le partite da esso disputate sono cancellate dalla classifica. Nel Torinese Assoluto, dopo sole due partite, si è ritirato Spartaco Sarno; le conseguenze sono state che le sue due partite sono state cancellate dalla classifica, e Castaldo, che lo aveva battuto, si è trovato a non poter contare per la classifica quell’importante vittoria (ottenuta col Nero!). Ecco perché i suoi cinque punti e mezzo ne valevano solo quattro e mezzo (patta con Federico Briata, brillante terzo classificato) mentre veniva giocata la sfida decisiva con Pitica – che invece, come indicato poco sopra, i suoi incontri li aveva vinti tutti.
Come detto all’inizio, la partita (di cui a destra si può ammirare una fase) terminava in parità e questo sanciva la vittoria di Pitica nel CTA 2018. Viene quindi da chiedersi se, in questo torneo, ci sia stato un momento decisivo. Beh, per vincere un torneo quando non si è il favorito numero uno (e nemmeno il due, prima del ritiro di Sarno), occorre, oltre ad uno stato di grazia che deve prolungarsi per un mese e mezzo, anche un pizzico di fortuna, e questo, in effetti, non è mancato. Due piccoli esempi vengono di seguito raccontati.
Nella seconda partita (alla fin fine, risultata quella decisiva, visto il risultato corrispondente poi ottenuto da Castaldo), opposto a Briata, Pitica proponeva patta dopo dieci mosse. Ma il suo avversario, che in quel momento aveva una promettente posizione, decideva di continuare, e le alterne vicende dell’incontro portavano alla posizione diagrammata a sinistra.
Sotto certi punti di vista, ricorda la prima partita degli spareggi rapid del Mondiale, quando Carlsen lasciò in presa a Caruana un pedone che si rivelò avvelenato. Caruana lo prese, e la valutazione della posizione passò da 0.00 a +156 per Carlsen! Nella posizione del diagramma, il Ph7 è in presa, ma è un pedone davvero avvelenato. Briata gioca 39. T:h7 (invece della pattante 39. Rg2), e la posizione da pari diventa persa in un baleno. Dopo 39… d4, i costi per fermare la marcia del pedone “d” sono insostenibili.
Nella quinta partita (sesto turno), opposto a Mina (che già, nell’edizione 2016 del CTA, aveva sbarrato la strada a Pitica verso lo spareggio con Davi), veniva raggiunta, dopo la 49a mossa del Bianco, la posizione che si vede qui a destra.
Pitica, in ritardo di tempo, si era appena lasciato sfuggire (alla 47a mossa) un’eccellente opportunità di vittoria (invece di 47. De7-f6+, poi seguita da 47… Rf5-g4 48. Ag5-c1 Cd4-e6 49. Df6-f2, occorreva giocare 47. g4+ D:g4 48. Dd7+ Ce6 49. Dd5#). Ora la posizione era sostanzialmente pari (i motori la giudicano tale sia dopo 49… Rh5, che 49… a5, che 49… Cd4), ma Mina giocava 49… Cf4?? e abbandonava dopo 50. Dg3+ Rf5 51. Dg5+.
Con la vittoria nel Campionato Torinese Assoluto, arriverà per Pitica anche il titolo di Maestro italiano. Per ottenere questo titolo bisogna superare i 2200 punti di rating *E* fare in un torneo da nove turni una performance di almeno 2251 punti. Quest’ultima condizione era stata soddisfatta da Pitica ad inizio anno, nel torneo 1. Internationales Schilcherlandopen di Deutschlandsberg, anche se in modo non immediatamente evidente. Infatti la sua performance in quel torneo risulta essere di 2216 punti, ma il regolamento per il titolo di Maestro italiano prevede la possibilità di elevare il punteggio di un avversario (e non più di uno) a 1900 punti. Il primo avversario di Pitica era stata una giocatrice con 1548 punti e, visto che la matematica non è un’opinione, (1900 – 1548) / 9 = 39 (e rotti) e 39 + 2216 permette di superare i fatidici 2250.
Mancava ancora il rating di 2200. Ma quello è stato superato ad interim dopo il sesto turno (28 punti di guadagno sino a quel momento, da aggiungere ai 2174 di partenza). Ora manca solo l’ufficializzazione della nostra Federazione.
Che dire? Complimenti su tutta la linea al neo-campione torinese e neo-maestro!
Tutte le partite del CTA 2018 si possono trovare qui.
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