Non deve essere facile partecipare a un torneo come la Sinquefield Cup, l’evento scacchistico più forte mai giocato al mondo soprattutto per la tensione nervosa e l’affaticamento fisico.
E poi la coscienza che ogni linea deve essere preparata alla perfezione perché non importa se vinci o perdi, al prossimo turno dovrai comunque affrontare uno dei dieci giocatori più forti – e più in forma – nel pianeta.
Gli occhi di tutti gli scacchisti dei cinque continenti sono puntati su di te e una brutta prestazione ti può sbalzare d’un colpo dai primi posti del ranking alle retrovie della Top 100. Gli spettatori si affollano e gli occhi dei media sono tutti puntati sul club di Saint Louis, che ospita il torneo. Se valga la pena di assistere dal vivo ad un evento di questa portata lo potete chiedere a chi tra noi già giocava a scacchi nel 1982, quando Karpov e i più forti tra i suoi avversari si sfidarono a Torino per il World Master.
Nel marasma d’agonismo ed eccitamento è sorprendente testimoniare la semplicità con cui Fabiano Caruana (nella foto in anteprima e qui sopra nostro ospite d’onore al Semilampo di Scaccomatto 2008), numero 3 in tabellone, possa vincere, in gran stile, sette partite di fila per concludere il torneo a 8.5 su 10. Ben tre punti in più del campione del mondo Magnus Carlsen. Univoca l’incredulità di commentatori, avversari e dello stesso Fabiano, che più volte ha ammesso: “non giocavo per vincere, ma la vittoria è arrivata da sè”.
Posizioni schiaccianti si avvicendano sulla scacchiera dell’italo-americano fino al settimo turno, quando un opaco Maxime Vachier-Lagrave gli consegna la vittoria con una serie di mosse tremende. L’ex campione del mondo Garry Kasparov, presente all’evento, commenterà: “Non posso credere che gli scacchi si siano evoluti così tanto nei 9 anni da quando ho smesso di giocare, da rendere accettabili mosse come Da4 e g3” (entrambe mosse che indeboliscono il lato di Re bianco e permettono una rapida conclusione per Caruana).
Nonostante tutto, Fabiano non si sbilancia e anzi sembra sminuire la performance più alta che si sia mai vista (3103) e un bel +35 (che con il nostro k15, cari miei, significherebbe +52!) nel rating. “Non so se la si possa chiamare la più alta performance di sempre – ha dichiarato ai microfoni di Chess24 – perchè in passato ce ne sono state di equivalenti anche se l’Elo era più basso”. Modestia a parte, il ventunenne Caruana si dimostra il più forte candidato per strappare il titolo mondiale a Carlsen e non è difficile pronosticare un incontro tra le due star già nel 2015. Nel frattempo, al termine del torneo, il norvegese Magnus ha firmato il contratto per il match di Sochi in cui difenderà la corona contro Viswanathan Anand, trionfatore del torneo dei candidati.
Al termine del decimo turno, i sei partecipanti (oltre ai già menzionati Caruana, Carlsen e Vachier-Lagrave erano presenti Levon Aronian, Veselin Topalov e Hikaru Nakamura) sono stati evocati dalla famiglia organizzatrice dell’evento per un curioso incontro a squadre: i due ricchi amatori Rex Sinquefield e suo figlio Randy se li sono spartiti nel giorno del compleanno di Rex, aggiungendoci Kasparov e il GM Yasser Seirawan, per utilizzarli come dei Pokémon nelle “Ultimate Moves”, dove le mosse dei principianti si alternavano a quelle dei fuoriclasse in una serie di partite lampo. Vince il team Rex e si corona così il miglior regalo di compleanno che uno scacchista si sia mai concesso. Giusto per aggiungerci un altro record.
Per vedere le partite e numerosissimi video sull’evento:
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