Dire che Gallucci sa essere brillante è un po’ come pretendere di brevettare l’acqua calda. Aggiungere che il suo gioco spericolato gli fa spesso perdere per strada punti e mezzi punti è forse un tantinello impietoso. Di sicuro c’è che le partite di Alessio sono sempre da guardare con piacere.
E adesso se ne sono accorti anche i curatori dell’Informatore, la storica pubblicazione serba su cui si sono formate almeno due generazioni di scacchisti: l’ultimo numero, il 116, nella rubrica dedicata alle combinazioni migliori ne riporta una messa a segno dal torinese a Barcellona 2012 ai danni di un maestro di quelli tosti, Cifuentes Parada (elo 2496), contro il quale il geniale subalpino sacrifica impudentemente una Torre e forza un elegantissimo perpetuo.
Il commentatore, Sasha Velickovic, asserisce che avrebbe addirittura vinto se, dopo aver ceduto la Torre, avesse scelto una linea differente, e lo dimostra con un ginepraio di varianti e di sottovarianti “à la Gallucci” lunghe fino sedici mosse.
Ohibò. Non ha vinto?
Massì, va bene così. Anche perché vedere il nome di uno scacchista torinese in un libro che si apre con un articolo di un certo Garry Kasparov e che propone un florilegio di partite di Carlsen, Aronian, Anand e compagnia cantante non è cosa che capita proprio tutti i giorni.
Per chi vuole informarsi meglio:
http://chesstempo.com/gamedb/game/3338479
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