Ormai il forte motore open-source non ha più bisogno di presentazioni, ma chi ama prepararsi spasmodicamente col computer apprezzerà sicuramente le novità introdotte nell’ultima versione.
Seguire lo sviluppo di Stockfish non è un impresa semplicissima poiché ogni giorno gli appassionati programmatori suggeriscono modifiche da tutto il mondo. Rispetto alla versione precedente sono state fatte un discreto numero di modifiche, ma in particolare c’è stato un grande sforzo collettivo per migliorare la ricerca parallela. In questo articolo vedremo a grandi linee in cosa consiste e quali vantaggi porta a noi scacchisti.
Se il vostro ultimo contatto con la tecnologia risale allo scorso millennio probabilmente non vi siete mai scontrati con il concetto di computer multiprocessore. Ma visto che ormai anche i telefonini vengono pubblicizzati con termini come octa-core o quad-core ci sembra giusto spenderci sopra un paio di parole. Da un decennio a questa parte la corsa verso processori sempre più veloci ha cominciato a rallentare e, per motivi ai limiti della fisica quantistica (sul serio), conviene di più mettere sullo stesso chip tanti processori relativamente lenti che uno solo più veloce. Il risultato è che i computer moderni sono in grado di eseguire molteplici istruzioni contemporaneamente, ma i programmatori devono trovare il modo di sfruttare appieno questa caratteristica.
Una buona metafora scacchistica di questo problema è il gioco in consultazione. Come dobbiamo organizzare un gruppo di giocatori in modo che collettivamente producano mosse migliori? Ovviamente non c’è una risposta univoca ma varie scuole di pensiero e nella nostra analogia ci sono due opposte filosofie. La prima porta il buffo nome de “i fratelli minori aspettano” (Young Brothers Wait) ed è un intricato sistema per distribuire le varianti da analizzare tra i vari processori e mettere insieme i risultati. La seconda viene chiamata “il multiprocessore pigro” (Lazy SMP) ed è come fare analizzare la stessa posizione a tutti i giocatori in consultazione ad alta voce in modo che ognuno abbia accesso alle idee degli altri.
Come abbiamo detto non si sa quale sia il sistema migliore, ma gli sviluppatori di Stockfish hanno raccattato qualche punto in più adottando il secondo (Lazy SMP). In particolare se la scorsa versione guadagnava circa 70 punti Elo passando da uno a quattro processori, la versione attuale ne guadagna ben 95. Per chi è curioso di sapere di che punteggi stiamo parlando, nella tabella sottostante riportiamo il rating di Stockfish nella lista CCRL:
Versione | # cores | Elo | Delta |
---|---|---|---|
Stockfish 7 | quad-core | 3340 | +95 |
Stockfish 6 | quad-core | 3304 | +70 |
Stockfish 7 | single-core | 3245 | |
Stockfish 6 | single-core | 3234 |
Chi è dotato di vista acuta avrà sicuramente notato che la differenza tra le due versioni single-core è solo di una decina di punti mentre chi ha accesso ad un computer più potente può godersi un incremento di circa 35 punti.
Ma dopo aver parlato delle novità, della forza di gioco e dei dettagli tecnici, passiamo agli aspetti pratici: come installare Stockfish 7 sul vostro computer. Visto che la maggior parte dei soci utilizza un interfaccia ChessBase (Fritz, Shredder, ecc.) su sistema operativo Windows, questa breve guida si rivolge solo a loro.
Innanzitutto bisogna scaricare Stockfish dal sito ufficiale che potete trovare a questo link o scrivendo “stockfish chess” sul vostro motore di ricerca preferito. Terminato il download ci si ritrova con un archivio compresso (formato zip) che contiene un certo numero di file, noi siamo interessati solo alla sottocartella Windows e ai suoi quattro eseguibili:
Nome del file | Suggerimento d’uso |
---|---|
stockfish 7 32bit | valido per tutti i computer |
stockfish 7 x64 | solo per computer a 64 bit |
stockfish 7 x64 popcnt | processori i3, i5, i7, AMD Phenom, FX, A-Series |
stockfish 7 x64 bmi2 | solo Intel Haswell |
Più si scende nella tabella, più la versione è veloce e la sua forza di gioco aumenta ma purtroppo non tutti i computer riescono ad eseguirla. Se non sapete quale scegliere potete usare il metodo sperimentale (provarli tutti e vedere quali funzionano) o il metodo teorico (una bella visita a Pannello di Controllo / Sistema). Potete trovare una guida approfondita all’installazione qui.
Ma ora che l’avete scaricato e installato, come godere delle meraviglie del multiprocessore? Nell’installazione di base Stockfish usa un solo processore, per forzarlo ad usarne di più bisogna fare un viaggetto tra i parametri del motore e modificare Threads come mostra la videata seguente. I valori ammissibili vanno da 1 a 128 ma è improbabile che il vostro computer abbia più di sei processori (premere CTRL+ALT+CANC / Gestione Attività / Prestazioni per informazioni). Se impostate un valore più alto del numero di core disponibili il vostro computer rallenterà notevolmente e probabilmente sarete costretti a riavviare il sistema.
La forza di un progetto open-source come Stockfish è anche la disponibilità su molteplici piattaforme. Ne esistono versioni per Apple OS, Linux e potete installarlo perfino sul vostro smartphone o tablet Android. In quest’ultimo caso vi consigliamo di andare su Google Play e scaricare l’app Droidfish di Peter Osterlund. Ricordatevi poi però di spegnere il telefonino prima della partita!
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