Per i dettagli del torneo riproponiamo il link http://www.aradopen.com/2013/?lang=en.

Segnaliamo solo che Alberto Pulito ha concluso con 6/9 con purtroppo una leggera perdita di punti Elo, il sottoscritto ha terminato con 5/9 e nessuna variazione, Federico Nastro 4,5/9 e un buon +15, Silviu Pitica 4,5/9 e +64!! Diciamo ancora che tutti avremmo dovuto e potuto avere un punticino in più in classifica e in particolare Silvio che si è beccato 0/2 nelle ultime due partite, quando con una vittoria oltre a incrementare ancora il bottino Elo avrebbe vinto il premio di fascia.

Ma inutile recriminare più di tanto, l’abitudine alle distanze di nove turni (per me questi sono i veri tornei, ed è per questo che spingo tutti ad andare a giocare i tornei fuori) è importante, e noi abituati ai festivalini di 5 turni o 6 se va bene non l’abbiamo.

Oltre all’Open che abbiamo giocato (fra l‘altro con una trentina di titolati) nei tre giorni precedenti c’è stato un grande torneo under 16, un torneo Fischerandom e un paio di lampo durante il torneo (ma al mattino alle 9! poiché i turni erano fissati per le 16:30).

La trasferta è stata veramente simpatica sia per la compagnia, sia per il posto, sia per i prezzi. Grazie alla convenzione alberghiera pagavamo 8 euro al giorno per dormire e dato che eravamo stranieri ci hanno proposto un trattamento eccezionale: la “camera di albergo” per due persone era così composta, due camere con un letto matrimoniale in ciascuna, bagno, sala doccia e sauna privata (non funzionante ok, ma c’era). Per mangiare abbiamo trovato un ottimo ristorante con piccolo giardino dove al massimo abbiamo speso 10 euro a testa ma con doppie birre, carne o pesce, contorni, ecc. Insomma una trasferta da ripetere senz’altro, magari unendo un altro torneo in zona così da ammortizzare le spese di viaggio (3000 km A/R) che alla fine sono state il costo maggiore.

Unico problema ma non imputabile ad alcuno: viaggiavamo con 37/38 gradi di caldo, la peggior canicola che si ricordi in Romania negli ultimi decenni, per fortuna in camera avevamo l’AC, ma in sala gioco no e senza proteste nemmeno da parte dei numerosi GM presenti (e mi chiedo cosa mai sarebbe successo in Italia dove ormai siamo tutti, anche in maniera esagerata abituati alle comodità…).

Eh va beh, se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo (mia deformazione quasi professionale) elenco alcune piccole carenze: qualche ventilatore, le bandierine e nomi sui tavoli, carta colorata sui tavoli e un po’ più di luce in generale sulle scacchiere. Tutte cose alle quali credo costerebbe poco ovviare, ma bisognerebbe avere maggiore sensibilità per queste cose, mentre come detto è rilevante quella relativa alle convenzioni.

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