Il secondo turno del CTA ha lasciato al comando il solo Davi, l’unico capace di replicare la performance del primo turno (per amor di precisione, l’hanno replicata anche Mina e Vozza, ma forse è meglio non sottolinearlo troppo).
Lo inseguono in tre: Covello e Pitica, che hanno seguito la loro patta iniziale con sicure vittorie, e Yao, che, pattando contro Pulito, ha rallentato, forse in modo decisivo, il campione in carica, visto che questi si trova ora a cinque punti dalla vetta.
Pattare in questo CTA non è frequente (due volte in otto partite), ma dove proprio la patta è un risultato perduto è nel Memorial Pistone: in trentun partite disputate sulla scacchiera (più due a forfait) si sono avute esattamente zero patte. E le cosiddette sorprese (vittorie del giocatore con l’ID più grande – e quindi presumibilmente sfavorito) sono state un grand-total di tre.
I turni del Memorial Pistone (come è noto a chi legge gli avvisi in sala ) sono ufficializzati soltanto il sabato alle 13.30. Non è che occorrano quattro giorni e mezzo per fare i turni (su questo punto magari torneremo nei prossimi articoli), è solo che gli organizzatori sperano che, spostando la scadenza, si possa conoscere in anticipo chi al lunedì prevede di non esserci e, di conseguenza, evitare che qualcuno si ritrovi a ciondolare per la sala di gioco privo di avversario. Tutto inutile lunedì scorso. Due forfait sono arrivati in extremis, e due partite quindi sono state aggiudicate senza giocare.
Esiste una proposta di un buontempone (si fa per dire: è un solido arbitro internazionale) il quale, per questi tornei a cadenza settimanale, suggerisce di pubblicare gli abbinamenti solo un’ora prima dell’inizio del turno. Quest’ultimo, per chi non fosse perfettamente informato, è il limite stabilito dal nostro regolamento tecnico federale. Esso contrasta con quanto stabilisce il regolamento FIDE -quello che nel Memorial Pistone viene seguito- che, in soldoni, dice che i turni pubblicati non si modificano mai.
Ritorniamo alla proposta di cui sopra. Non si può prendere troppo in considerazione perché, al giorno d’oggi, dove si rischia di trovare sui database partite disputate nemmeno completamente sobri al bar (e anche su questo punto si potrà tornare in articoli successivi), un minimo di tempo per prepararsi bisogna darlo a chiunque sia intenzionato a farlo.
D’altra parte sarebbe anche interessante proporre un sondaggio ai partecipanti di un torneo: preferite conoscere in anticipo il nome del vostro avversario (col rischio che poi all’ultimo momento questi rinunci a presentarsi) oppure venire al circolo ed essere sicuri di giocare?
Meditate, gente, meditate, come diceva quel tale che pubblicizzava la birra verso i quattro quinti del secolo scorso.
Nota del redattore: ci siamo dimenticati di fare qualche foto ai giocatori, per cui ne pubblichiamo una d’antan. La didascalia dice “La Spezia 1976”, a voi indovinare i nomi dei protagonisti…
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