Nella serata di lunedì 10 giugno si è concluso l’appuntamento annuale con la Semifinale del Campionato Torinese Assoluto (CTA), manifestazione che, in teoria, può qualificare due giocatori al CTA d’autunno.

Precisazione importante l'”in teoria”. Infatti, nel momento in cui viene scritto questo articolo, la Semifinale del CTA ha qualificato esattamente zero giocatori per il prossimo CTA!


Ma andiamo con ordine. I criteri di ammissione al CTA si trovano al seguente link. Leggendoli, si nota che, per qualificarsi direttamente dalla Semifinale al CTA, bisogna possedere alcuni requisiti: innanzi tutto essere residenti a Torino o tesserati per un circolo di Torino. E poi bisogna avere un punteggio di merito di almeno 2000 punti. Tale punteggio può essere quello con cui si è iniziato il torneo (e quindi quello del rating FIDE di maggio), e non ha importanza (cioè, non si perde il requisito) se, nelle liste successive, tale punteggio scenderà sotto i 2000.

In alternativa, un tale punteggio può essere conseguito successivamente, anche se il regolamento non chiarisce completamente cosa succeda se, una volta ottenutolo, uno poi lo perda prima dell’inizio del CTA. L’ultima ipotesi potrebbe anche verificarsi (non ce ne voglia l’interessato – si sta facendo teoriaSorridente), visto che il vincitore del torneo, Massimo De Barberis, con un punteggio d’ingresso di 1987 (quindi non qualificante), ha ora un live rating di 2001.


Comunque queste sono considerazioni della serie “fare la punta al cervello”. Purtroppo, negli ultimi anni, non è mai successo che tutti coloro che, in un modo o nell’altro, avessero il diritto di giocare il CTA, poi finissero per giocarlo davvero. L’organizzazione si è sempre dovuta affidare alle liste d’attesa (talora formate dagli organizzatori stessiSorridente – sebbene, sempre in teoria, esista una procedura per entrarci) e quindi non c’è alcun dubbio pratico che De Barberis, se sarà sua volontà giocare il CTA, sarà ai nastri di partenza il prossimo 4 novembre.


Molto più dubbia, invece, sembra la partecipazione del secondo classificato della Semifinale, l’equiparato inclassificato Spartacus Munoz Cardenas.


Spieghiamo ogni parola. Munoz non è un inclassificato. Quest’ultima, infatti, è una “categoria” che vale soltanto per i giocatori facenti parte della Federazione Italiana (FSI). Al di là di quanto sia discutibile la scelta di non assegnare categorie nazionali ai giocatori stranieri tesserati per la FSI, i giocatori stranieri, tesserati o meno, sono equiparati alle categorie nazionali in base al loro rating FIDE. Prima dell’inizio del torneo quello di Munoz era 1418 e, benché tutti coloro che lo vedessero giocare si chiedessero come fosse possibile un rating così basso, sta di fatto che il 1418 lo equiparava ad un inclassificato italiano.

Ora il problema dovrebbe essere superatoSorridente. Munoz, infatti, ha disputato una splendida Semifinale, ottenendo sei vittorie in sette partite, incluso quelle coi primi due del tabellone iniziale. La sua unica sconfitta è stata opera di De Barberis, ma poiché questi ha lasciato due mezzi punti per strada, la decisione sul vincitore è stata affidata al Buchholz, e la differenza tra i due è stata di un solo punto. Se un paio di partite dell’ultimo turno avessero avuto un esito diverso, il torneo avrebbe potuto cambiare padrone!

Ritornando all’equiparazione delle categorie, Munoz ha incrementato il suo rating così tanto che, dal prossimo torneo, sarà equiparato ad un Seconda Nazionale, per quanto (nemmeno lui ce ne vogliaSorridente), se ritornasse sotto i 1600, verrebbe equiparato ad un Terza Nazionale – così funziona quella che non è esagerato definire la strampalata metodologia dell’FSISorridente.

In ogni caso, Munoz, col suo live rating di 1622, è al momento lontanissimo dai punti necessari per partecipare al CTA. Inoltre, in quanto straniero non tesserato FSI, non è al momento nemmeno un avente diritto (anche se questo è un mero problema amministrativo risolvibile in 30 secondi).


Un torneo che vede ai primi due posti due giocatori con lo stesso punteggio (e un punto pieno in più del primo inseguitore), dovrebbe riportare, nel suo commento tecnico, la partita tra i due (giocata nel sesto turno). Ma la stessa non è stata particolarmente interessante, perché Munoz (che giocava col Nero) ha commesso un errore in apertura (vedere sotto) che ha dato immediatamente un gran vantaggio al suo avversario, e De Barberis ha poi “solo” dovuto mantenerlo e incrementarlo (il ‘solo’ è virgolettato perché -come vedremo più avanti- non è che sia poi così scontato che un vantaggio venga mantenuto e incrementato – non che questo cambi il fatto che il resto della partita non sia particolarmente divertente da commentareSorridente).


De Barberis - Munoz (6° turno) dopo 7. e5La posizione critica è mostrata sulla destra. L’impressione visiva è che Munoz sembri stare davvero “come un cipresso” (per usare un’espresssione che andava di moda nel secolo scorso), tanto che veniva da chiedersi come aveva fatto per due partite consecutive a farsi giocare la devastante spinta di pedone e4-e5 (l’altra partita la vedremo più avanti). Solo che, in questo caso, la spinta non è per nulla devastante, basta conoscere la posizione e giocare di conseguenza. La difesa corretta è 7 … Ch5. Invece Munoz gioca 7… d:e5 e, grazie alla precisione di De Barberis, la partita non ha più storia. Dopo 8 d:e5 Ch5 9 Df3, Munoz, se vuole salvare il Ch5, deve liberare la casa g7, ma dopo 9 … Af8, la posizione del Nero è talmente rattrappita che l’unico dubbio non è se ma quando arriverà la mazzata decisiva (la partita si concluderà poi alla 25a mossa).

Qualcuno (ad esempio, chi scriveSorridente)  si chiederà certamente quale sia la differenza nel giocar subito 7… Ch5.  È fondamentale, ed è uno dei motivi per cui bisogna conoscere le aperture che si giocano. Se il Bianco avesse proseguito con lo stesso piano poi utilizzato (ovviamente nulla lo avrebbe forzato a farlo), la mossa 8 Df3 sarebbe stata contrata da 8 … c5, e ora 9 g4 non guadagna il pezzo per via di 9 … c:d4 10 A:d4 C:f4! (inutile sottolineare che il Bianco può giocare molto meglio di 9. g4 – quello che si vuole affermare è che il risultato finale è tutt’altro che deciso).


La partita presentata è quella del turno precedente, tra il N. 2 del tabellone Simone Bergero (finito quarto nel torneo, dietro a Luca Fassio) e Munoz. Abbiamo già anticipato che ci sarà una spinta in e5 devastante. Bergero andrà in vantaggio anche sensibile, ma un errore nemmeno troppo appariscente lo sottoporrà alla reazione di Munoz che, pur con un pezzo in meno, riuscirà a recuperare e vincere.


Al terzo e al quarto posto della Semifinale abbiamo già accennato en passant. Più curiosa è la vicenda che riguarda il quinto e il sesto posto perché, per la serie “Chiunque puo` commettere un errore (o anche dueSorridente)“, l’arbitro (che poi è lo scrivente) ha talmente incasinato le cose (dettagli qui per i curiosiSorridente) che, alla fine, l’organizzazione ha deciso di assegnare lo stesso premio sia al quinto (Jonatan Manco) che al sesto (Mauro Di Chiara) in graduatoria.


De Barberis, Munoz, Fassio, Bergero, Manco, Di Chiara, Claudio Giacchino (settimo e primo nella fascia <1600), Alberto Ranieri (ottavo e primo nella fascia 1600-1799) e Mihai Sidor Popa (diciottesimo ma primo, anche perché unicoSorridente, degli Under-16, in ogni caso autore di un eccellente torneo tanto che potrebbe ottenere la 3a Nazionale – il suo live rating è 1508) saranno i premiati con cui la Semifinale contribuirà alla Festa di Fine Stagione del 28 giugno (dettagli qui). Ad essi si uniranno quelli che lo hanno meritato nel torneo senza Elo disputato in contemporanea alla Semifinale e impropriamente chiamato Open d’Estate (visto che si disputa in primaveraSorridente): Renato Mazzetta, Stefano Clari ed Eugenio Pesce, i primi tre della classifica assoluta, più Stefano Clari (di nuovo!), Martin Madrid e Alberto Mais, i primi tre fra i non classificati.

Appuntamento quindi per il 28 giugno, ma ricordarsi che prima di allora, dal 21 al 24 giugno, ci sarà il Festival di S. Giovanni (bando, preiscrizioni ed elenco pre-iscritti), una vera maratona di sei partite in meno di tre giorni, per coloro pei quali “stanchezza” è solo una parola di dieci lettereSorridente!

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