E finalmente, dopo alcune ere geologiche, la Sst si ritrova dove merita. Fra qualche giorno, nell’amena località di Condino, in provincia di Trento, una rappresentativa del circolo prenderà parte al Campionato italiano a squadre nella serie Master.
Vuol dire combattere per lo scudetto. Il massimo titolo.
Sissignori.
Cioè. Cerchiamo di non alimentare false speranze: lo scudetto lo vincerà Padova perché metterà in campo Caruana, Nakamura, Vachier-Lagrave, Kiril Georgiev, Godena, Vocaturo, Dvyrnyy e Mogranzini: in pratica, i numeri uno delle graduatorie internazionali mescolati ai numeri uno delle graduatorie nostrane. E con questa gente c’è poco da scherzare. Padova ha speso una montagna di soldi non solo per vincere il campionato, ma anche in vista della Coppa dei Campioni.
La Torinese, comunque, c’è. I più ottimisti affermano che ha una squadra da podio, io che non faccio testo mi accontenterei di una salvezza conquistata con un qualche turno d’anticipo. Ma l’importante, mai come in questi casi, è partecipare. Il campionato perdeva qualcosa del suo cromatismo senza un circolo, la Sst, che è uno dei pilastri del movimento scacchistico italiano. Naturalmente non è colpa sua, nel senso che non è colpa del campionato se l’ammiraglia della Torinese faceva di tutto per tenersi alla larga dalla serie Master. Sono stati anni di retrocessioni, di promozioni mancate, di occasioni perdute, di cazziatoni (meritati) da parte della direzione tecnica. Un purgatorio. Adesso basta.
Il lavoro dei responsabili, a cominciare dal talent scout Renato Mazzetta (e chiedo scusa se dimentico qualche altro soggetto) ha prodotto dei colpi formidabili durante la campagna acquisti: la squadra, ora, avrà i suoi elementi chiave nei GM Vladimir Georgiev (nella foto in alto) e nelle giovani promesse Marco Codenotti e Simone De Filomeno (nella foto in anteprima), strappati alla concorrenza e non vogliamo sapere come. Poi ci sono gli indigeni: Spartaco Sarno, Alberto Pulito, Enrico Pepino e Michele Cordara. Ufficialmente nell’elenco ci sono anch’io ma ho deciso di rafforzare la formazione restando a casa.
La Sst è tosta, compatta, con i due ragazzi “stranieri” in grado di far perdere la testa anche agli avversari più forti, con un veterano di fama internazionale come Sarno, con due coriacei combattenti come Pepino e Pulito, con il presidente Cordara che ogni tanto si ricorda che sa giocare a scacchi a livelli magistrali. Ah già, Vladimir Georgiev è un professionista scafato e un ottimo compagno di avventure: l’anno scorso, artefice massimo della promozione, quando gli si diceva “guarda che oggi hai un avversario forte” rispondeva “beh, anch’io me la cavo”.
Si comincia il 30 aprile e si va avanti fino al 4 maggio. Diciotto squadre, tanti GM, il meglio dello scacchismo italiano e non solo.
Un evento che vale la pena di seguire. Magari tifando.
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