Un eccezionale Trofeo Perelli ci accompagnerà per tutta la primavera ogni lunedì (ma c’è anche una partita al giovedì causa il Lunedì dell’Angelo). Eccezionale perché un torneo senza grosse pretese, se non quella di passare una serata in allegria con gli amici più che con gli avversari, con soli 60’+30” a mossa per finire, ha totalizzato 30 iscritti!
C’è di tutto. Dal Candidato che vuole provare le aperture al Nazionale che prova a ritrovare un ritmo gara, dal Sociale che si allena in vista dei prossimi tentativi di scalata alle categorie all’ottantenne ancora in discreta forma.
E poi la parte più significativa che caratterizza questo periodo veramente bello della Scacchistica: un nugolo di inclassificati (una volta tanto adulti) appena iscritti al circolo e che subito dopo aver fatto un corso di base e qualche lezione di perfezionamento sono salpati impavidi sotto un cielo plumbeo e un mare che non prometteva nulla di buono. E chissenefrega se i marosi di un oceano che pacifico non è, se non per il nome, li respingerà con la sua forza poderosa sulla battigia a leccarsi ferite invisibili ma non per questo meno dolorose. L’importante è buttarsi, divertirsi, magari farsi anche male, ma almeno si è vissuto!
Bravi! E non di manzoniana memoria!
A proposito di buttarsi. Mi è venuto in mente un simpatico aneddoto che mi è stato raccontato da un famosissimo giocatore anni fa.
Era il 1977 ed ero seduto ad un tavolino di un bar di La Spezia con il grande Esteban Canal, già parecchio anziano, e chiacchierando gli chiesi come impostava le sue partite in questo periodo della sua vita, rispetto a quello brillante della gioventù.
Mi rispose serafico: “Caro Michele, oggi come sempre io mi butto dalla finestra, poi scoprirò se sarò cascato in piedi”!
Questo a significare che se c’è la passione è meglio non combatterla e se ti senti uno stile addosso seguilo. Sempre! Magari perderai, ma vuoi mettere la gioia nel muovere come vuoi tu?
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