A Terrasini si è conclusa sabato 24 maggio la fase nazionale dei Campionati Giovanili Studenteschi, la kermesse che vede le scuole di tutta Italia qualificate dalla fase regionale darsi battaglia nelle quattro canoniche categorie: elementari, medie e le due nelle quali è suddiviso il quinquennio delle superiori. 

Stranamente, per una delle rare volte, il Piemonte non ha piazzato una squadra su uno degli otto podi possibili. E’ dire che ben 11 sono state le squadre che hanno preso l’aereo e sono volate in Sicilia. Le meglio piazzate sono state (anche qui stranamente, di solito erano delle elementari o delle medie) due squadre Juniores maschili, l’Avogadro di Torino e il Cocito di Alba, entrambe quarte. Poi il Ramati di Cerano arrivato quinto fra le Medie femminili. Tutte le altre viaggiano fra il dodicesimo e il diciannovesimo posto.

Insomma una trasferta che, guardandola dal punto di vista federale o del Comitato regionale o della Sst. non ha entusiasmato, ma che, decoubertianamente parlando, non ha lesinato soddisfazioni come traspare dal simpatico reportage della mamma accompagnatrice della scuola media Nigra di Torino, Lorena Spalla, che riportiamo qui di seguito.   La Redazione.

Classifiche finali.

Paura Di Volare
Con pochissimo tempo per organizzarsi, la Scuola Media Nigra, prima classificata al provinciale e terza classificata alla fase regionale dei Giochi Giovanili Studenteschi, ha partecipato alla fase nazionale che si è svolta dal 22 al 24 maggio a Terrasini, nella splendida Sicilia.

Dopo quasi un mese dall’11 aprile, solo venerdì 9 maggio, infatti, la segreteria della nostra scuola mi ha contattata dandomi la notizia che l’istituto secondo classificato aveva comunicato che non avrebbe preso parte ai nazionali. La scadenza per l’iscrizione era per il giorno mercoledì 14 maggio.
L’entusiasmo dei ragazzi era alle stelle, la delusione per il posto da primi esclusi a Novara era d’incanto svanita.
Per noi genitori la scelta è stata difficile per molti fattori: la lontananza, il costo da sostenere, scegliere con così poco tempo chi avrebbe accompagnato i ragazzi. Non tutti sono riusciti a partecipare: anche l’imminente esame di terza media ha costretto a casa un importante elemento della squadra.
Nonostante la mia grande paura dell’aereo ho deciso di accompagnare i ragazzi.
Era più importante che facessero quell’esperienza.
Le prime due partite sono andate benissimo, mentre la seconda giornata è stata avversa. Il riscatto finale nell’ultimo scontro della terza giornata ha posizionato la squadra a metà classifica, ma comunque prima dell’altra squadra piemontese che aveva vinto la fase regionale.
La squadra della Nigra (nella foto in alto) è una squadra particolare. Mirko Lizzul Coppe, la prima scacchiera, nonché capitano, è un vero campione in erba e oltre al corso presso la Scacchistica frequenta anche quello alla Scuola Gambaro tenuto dal Maestro Piero Lionetti, coadiuvato da Sara Buri.
Adriano Tessarollo, Mattia Casareto, Zeno Salvini, Dennis Fedorca, Mario Farina e Giacomo Alunno giocano a scacchi con soddisfazione, ma non partecipano al corso pre-agonistico della scacchistica, vanno solo alla Gambaro. Vedono gli scacchi come un piacere che coltivano compatibilmente con la scuola e con gli altri impegni quotidiani. Già nel 2011 e nel 2012 questi ragazzi hanno partecipato ai Nazionali dei Giochi Giovanili Studenteschi.
E’ un peccato che l’offerta divulgativa degli scacchi non venga arricchita con altre proposte intermedie e non “intensive”, come ad esempio degli stage tematici che possano raccogliere l’interesse anche di chi non se la sente di trasformare un’attività piacevole in un interesse esclusivo.
Ci sono rimasta male nel leggere la lettera “scandalo a borgo vittoria” dove si parlava esclusivamente della scuola che non avrebbe partecipato e dove non ho trovato nessun incoraggiamento per questa squadra particolare, che si diverte con gli scacchi e che nonostante la mia paura di volare si è buttata da sola in quest’avventura, senza sostegni esterni.

Nei vialetti del villaggio di Città del Mare a Terrasini ho incontrato i sostenitori di una squadra femminile di Barletta (nella foto), cui ho chiesto il permesso di fare una fotografia a testimonianza del calore umano espresso e del significato di sentirsi sostenuti, al di là dei risultati, soprattutto quando non si è adulti. Io che sono una tifosa granata ho ben chiaro questo concetto.
Ad majora e forza NIGRA!!!

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