Dopo cinque turni il torneo dei Candidati ha trovato il suo protagonista: Ian Nepomniatchtchi. Con una sonante vittoria su Wang Hao il russo si portato al comando in solitaria a 3.5 su 5 e su internet, dove già qualcuno lo reclamizza come prossimo sfidante al titolo mondiale, sono andati a ripescare i suoi sontuosi precedenti con Magnus Carlsen: nelle sfide a cadenza classica, infatti, “Nepo” risulta in netto vantaggio sul norvegese.
Uno dei siti più attendibili dice 4-1 per lui con sei patte nelle sfide a cadenza classica. Noi prendiamo il dato con beneficio di inventario (faremo qualche ricerca) e diciamo che è ancora presto per tirare le somme, ma è innegabile che finora è stato il Candidato più convincente.
Oggi Nepomniatchtchi è uscito dall’apertura con il tipico vantaggio che il Bianco si ritrova contro la difesa Russa quelle poche volte in cui riesce a cavarci qualcosa: un vantaggio leggerissimo ma duraturo. Wang Hao è rimasto costantemente sotto pressione e alla 32/a un errore ai confini del percettibile (32. … Dd7? anziché 32. … De7) lo ha condotto allo sfacelo.
Se invece adorate le complicazioni tattiche dovete assolutamente riguardare la Alekseenko-Vachier Lagrave, una classica Siciliana da botte da orbi condita da sacrifici e controsacrifici. Che il francese avesse preparato a casa quasi tutto lo dimostra il poco tempo di riflessione che ha utilizzato, ma per lo spettatore che si accosta a una tenzone tra gm per sollazzarsi ed imparare non cambia nulla. A meno che non appartenga a quelli che si stava meglio quando non c’erano i computer e alla scacchiera si poteva improvvisare mica come oggi che la creatività è moribonda e i giocatori sono diventati troppo tecnici e così via borbottando.
La polemica sulla questione Coronavirus continua a serpeggiare a Ekaterinburg ma noi preferiamo parlarvi di Anish Giri. Oggi ha pareggiato con Caruana una partita che secondo alcuni osservatori non ha giocato con determinazione sufficiente (ma dove? come? quando? Boh). Giri viene spesso preso in giro dagli internauti per la fama di giocatore pattaiolo che si porta dietro. Però ha anche fama di gran simpaticone. Ieri, a fine partita, ha pubblicato uno dei suoi soliti tweet: “Ho appena incontrato Dubov (un fortissimo gm russo – ndr) in ascensore. Mi ha detto che oggi è rimasto impressionato dalla mia preparazione teorica. Se non è per questo che giochiamo a scacchi, allora per cosa giochiamo?”. In effetti sono soddisfazioni. A me, per esempio, Dubov non mi ha ancora detto niente.
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