L’uomo del momento è Nepomniachtchi.
Al torneo dei candidati il russo ha messo il turbo e da ieri sera, dopo una sonante vittoria con il cinese Ding Liren, sta guidando la classifica del torneo dei candidati con un punto di vantaggio sul francese Vachier-Lagrave.
L’esercito degli appassionati, nel frattempo, sta almanaccando su quali e quante chance potrebbe avere in un match con Magnus Carlsen considerando che i precedenti nelle partite classiche risultano nettamente a suo favore. Ieri però vi avevo annunciato l’intenzione di fare qualche ricerchina. L’ho fatta. Ed è saltato fuori che le prime due vittorie di Nepo sul norvegese risalgono all’epoca in cui entrambi erano in età scolare: una nel 2002 al Campionato europeo under 12, l’altra nel 2003 al Campionato mondiale under 14. Vedete un po’ voi. Vero è, comunque, che lo scandinavo è riuscito a battere Nepomniachtchi per la prima volta (stiamo sempre parlando di partite a cadenza classica) solo nel 2019. Vabbé, non ci resta che attendere.
Da giocare ci sono ancora un mucchio di partite e io vi invito a non sottovalutare le capacità di recupero di Fabiano Caruana, che oggi, dopo una patta con Grischuk, è staccato di un punto e mezzo. E questa, considerando che qualche settimana prima dell’inizio – al netto del problema Coronavirus – avevo dato come favorito Ding Liren, potrebbe essere una delle mie solite previsioni farlocche.
A proposito di Ding. Oggi, in posizione difficile, ha saputo creare un pericoloso controgioco sul Re nemico e ad un certo punto – complice forse un’imprecisione di Nepo – secondo gli analisti avrebbe potuto salvarsi con una sequenza tattica da brivido: pare che la chiave sia il surreale sacrificio 33. … Txb6. Senza dubbio il cinese aveva compreso il concetto, come dimostrano le mosse che ha giocato in partita, ma non ha afferrato la difficilissima esecuzione. Peccato. D’altra parte che gli scacchi siano rotondi è risaputo.
Altra partita da guardare, se vi armate di pazienza, è la Alekseenko-Giri, dove il Nero ha torturato caparbiamente per delle ore l’avversario in un finale di Cavalli con 3 pedoni contro 2 sulla stessa ala ed è riuscito a vincere. Una lezione di perseveranza.
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