La scuola Fregonese è ormai da qualche anno impegnata in un progetto molto ambizioso e più unico che raro, almeno a Torino.
Gli scacchi non sono una novità nell’ambiente scolastico torinese, ormai da decenni ben gestito dalla Società Scacchistica Torinese con i suoi tipici corsi extracurricolari.
Alla Fregonese abbiamo voluto fare un passo in più, inserendo gli scacchi in orario curricolare in tutte le classi, dalla prima alla quinta elementare. Le prime mosse le facciamo addirittura alla Materna, dove i piccoli scoprono le 64 caselle in formato scacchiera gigante.
L’obiettivo finale è molto semplice, pur passando per un percorso complesso. Una partita di scacchi può essere considerata un insieme di decisioni e in questo aspetto nascono le radici dell’idea che abbiamo avuto: sviluppare le capacità decisionali e di problem solving, profondamente critiche nello sviluppo dell’individuo.
Le nostre lezioni sono allenamenti di concentrazione, autocontrollo, orientamento nello spazio, comprensione della relazione tra causa ed effetto e delle conseguenze di ogni singola scelta.
Una piccola, ma non per questo irrilevante, parte del progetto è l’introduzione all’agonismo, cioè il mondo della competizione scacchistica, attraverso il Trofeo Scacchi Scuola, organizzato dal Ministero dell’Istruzione e dalla Federazione Scacchistica Italiana.
Non è un caso, né una forzatura, né tantomeno un capriccio. È sempre un allenamento che prepara alla vita, che almeno in parte implica competizione.
Nonostante le difficoltà, dovute a un regolamento rigido e lontano dalla concreta realtà che le scuole devono affrontare, con l’impegno di tutti (dirigenti, docenti e famiglie) siamo riusciti a iscriverci, partecipare e ottenere risultati che parlano chiaro: la Fregonese ha vinto la fase provinciale, svolta a Torino al Pala Gianni Asti, sia nel campionato maschile/misto che in quello femminile.
6 vittorie in 6 partite per le ragazze, 5 vittorie e 1 pareggio per i ragazzi.
Questo ci porta alla fase regionale, giocata a Borgo San Dalmazzo, dove le ragazze continuano a imporsi con 4 vittorie e 1 pareggio in 5 partite, mentre la squadra maschile arriva seconda con 3 vittorie e 2 pareggi.
Concludiamo quindi con la grande ed emozionante fase nazionale, che si è svolta dal 7 al 10 maggio a Montesilvano, vicino a Pescara.
Circa 1200 giovani, provenienti da tutta Italia, da scuole elementari, medie e superiori si sono sfidati al Pala Dean Martin, una struttura capiente e ben attrezzata.
L’ottima partenza, l’impegno e la concentrazione delle ragazze ci porta sul podio della classifica fino all’ultimo turno, quando la stanchezza e un po’ di ansia ci fa concludere con una sconfitta che determina il risultato finale: settimo posto in Italia!
È davvero un grande risultato, ma cogliamo l’occasione per aggiungere un tassello al puzzle didattico: la gestione della sconfitta. È importante che i ragazzi capiscano che è del tutto normale avere delle difficoltà e che queste non possono sempre essere superate subito e soprattutto non da altri per loro. Sbagliare e cadere è del tutto umano e fisiologico ed è importante trovare il modo per rialzarsi, riflettendo su quanto è successo e cercando di non ripetere gli stessi errori.
Le nostre reginette, Benedetta, Viola, Matilde (che ha vinto tutte le sue partite nella fase provinciale e regionale ma purtroppo non ha potuto partecipare alla fase nazionale) Nausicaa, Sofia e Camilla, portano a casa un’esperienza meravigliosa, che possono raccontare direttamente attraverso una breve intervista che ci hanno rilasciato. Le loro risposte sono rilevanti e rappresentano una finestra sull’universo che si portano dentro.
Cosa sono gli scacchi per te?
B: “Per me è un gioco molto divertente, dove puoi anche diventare molto intelligente.”
V: “È un gioco bello che ti insegna a ragionare. Per me è diventato anche un hobby.”
M: “Per me gli scacchi sono una delle attività più belle! Scacchi è istruttivo e costruttivo.”
N: “Un gioco pieno di divertimento, a volte con delle difficoltà e delle sorprese.”
S: “Per me gli scacchi sono prima di tutto concentrazione e anche divertimento.”
C: “Per me gli scacchi sono un gioco e uno schema di combattimento.”
Come ti senti quando giochi a scacchi?
B: “Io mi sento concentrata ma allo stesso tempo divertita”
V: “Mi sento bene e ogni volta che faccio scaccomatto o una mossa bella o attacco doppio mi sento orgogliosa di me stessa. Quando invece faccio una mossa stupida mi sento da schifo.”
M: “Mi sento curiosa di sapere cosa succederà nella partita.”
N: “Dipende se c’è l’orologio oppure no. Anche se c’è tanto tempo, mi sento ansiosa se c’è l’orologio, mentre mi sento più rilassata se non c’è.”
S: “Quando gioco a scacchi mi sento agitata, soprattutto all’inizio, perché quando devo prevedere le mosse non sempre è facile.”
C: “Quando gioco mi sento concentrata, penso alla mossa e mi diverto.”
Quali sono le difficoltà che hai incontrato? Sei riuscita a superarle o hai una strategia per provare a farlo?
B: “Alcune volte sì, ho incontrato difficoltà, ma mi sono messa a pensare e le ho superate.”
V: “Ho avuto tante difficoltà. Quando perdi due volte in un torneo così importante, e se sei sensibile come me, è impossibile non piangere, ma è possibile riprendersi e andare avanti! Se non ti riprendi riusciresti a perdere anche con il più scarso del mondo. Un’altra difficoltà che ho avuto è riuscire a battere Riccardo e Francesco C, i più forti della mia classe. Finalmente quest’anno ci sono riuscita!”
M: “Le difficoltà di quando gioco sono: la posizione sulla scacchiera dei pezzi, il tempo. La mia strategia è di essere concentrata”.
N: “Ad esempio, mi è capitato di dirmi che l’avversaria era troppo forte e che probabilmente non ce l’avrei fatta. Non sono riuscita a superare questa difficoltà e non ho ancora una strategia per farlo.”
S: “L’agitazione che non avevo mai provato prima e poi i doppi attacchi su Re e altri pezzi, molto difficili. L’agitazione non si supera facilmente. E il cuore batte così forte che quasi lo senti.”
C: “Al torneo ho trovato difficoltà a fare scacco matto e a capire se la mia avversaria mi stesse attaccando ed è stato difficile cercare di salvare i miei pezzi. Sono riuscita a superare le difficoltà facendo scacco matto e ho difeso i miei pezzi usando bene il tempo e non muovendo in fretta.”
Quali sono i ricordi più importanti che ti sono rimasti del Trofeo Scacchi Scuola?
B: “Ovviamente tutte le partite che ho giocato e poi tutti i premi e la bella notizia che sono la più brava nella 1 scacchiera.”
V: “È stata tutta un’esperienza fantastica, che inizia dalle provinciali e finisce alle nazionali (7 in Italia!). Non la dimenticherò mai questa fantastica avventura!”
M: “I miei ricordi dal Trofeo Scacchi Scuola sono stati: il torneo e la bellezza di stare in gruppo con le mie compagne.”
N: “Uno dei ricordi più belli e importanti è stato quando durante la premiazione delle performance delle migliori prime scacchiere hanno chiamato Benedetta, la nostra prima scacchiera. In quel momento mi sono commossa.”
S: “I ricordi più importanti del Trofeo Scacchi Scuola sono stati passare del tempo con il mio maestro Silviu Pitica che, anche se voleva sempre il meglio di noi, sapeva farci ridere e rilassare quando ci faceva allenare e fare strategie insieme a lui era strano perché con lui vicino sembrava più facile e poi le altre compagne che anche se più brave hanno fatto il gioco di squadra con tutte. Sono stata felice e preoccupata ma ci tornerei altre 100 volte.”
C: “Il momento più bello è stato quando stavo con le mie compagne di squadra e ci facevamo coraggio a vicenda con un abbraccio di gruppo.”
Silviu Pitica
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